NO ALL’USO DEI RICHIEDENTI ASILO NELLE RONDE

NO ALL’USO DEI RICHIEDENTI ASILO NELLE RONDE

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Alcuni comitati di Reggio Emilia hanno richiesto l’impiego dei richiedenti asilo del territorio per fare ronde in zona stazione. Parto dal postulato che le ronde non sono la risposta che una amministrazione di centrosinistra deve prendere in considerazione per dare una risposta al tema della sicurezza. I richiedenti asilo utilizzati come uomini delle ronde? Non è questo l’esempio di integrazione che la città deve mettere in campo. Assieme a cittadini di buonsenso chiedo da tempo che questi uomini e donne abbiano più ore di corsi di italiano e abbiano tutti la possibilità di fare corsi di avviamento al lavoro e attività di integrazione sul territorio, i soldi, dati dalla prefettura, ci sono per tutti i richiedenti asilo, il Comune e Dimora d’Abramo lo sanno bene.
 
La risposta non sono le squadre di cittadini che si sostituiscono alle forze dell’ordine, la risposta sono i cittadini che collaborano con le forze dell’ordine, e con loro le istituzioni per garantire la sicurezza di tutti. Sulla prostituzione di strada oltre a segnalare le situazioni non legali alle forze dell’ordine, dobbiamo lavorare a fianco degli operatori della Papa Giovanni e degli assistenti sociali del Comune di Reggio nell’Emilia, a cui va tutto il mio ringraziamento per il lavoro di prossimità che svolgono ogni giorno.
 
Le forze dell’ordine devono presidiare, le amministrazioni devono rendere città e quartieri più vivibili, le comunità devono ritrovare momenti di solidarietà, recuperare la prassi del buon vicinato: è un esempio, ma spesso quando succedono furti in un’abitazione i vicini di casa non sanno nulla, e invece con l’aiuto reciproco si può aumentare la sicurezza.
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