LE ELEZIONI CHE TI ASPETTAVI MA CHE NON VOLEVI

LE ELEZIONI CHE TI ASPETTAVI MA CHE NON VOLEVI

Il risveglio è amaro. Il partito unico degli incazzati è quello in testa in questa Italia. Il MoVimento 5 Stelle è il primo partito in Italia con oltre il 31% dei voti. Il Centrodestra è la prima coalizione con circa il 37% dei voti, all’interno del centrodestra i toni forti della Lega vincono, i padani prendono il 18% circa contro il 14% di Forza Italia.

Noi crollati senza pietà, Crollo del centrosinistra che scende sotto il 24% la coalizione e il PD sotto al 20%, con Bersani il PD era al 26% e la coalizione al 29%. Anche la coalizione, salvo i radicali di Europa +, non ha portato risultati sperati. Fallimento anche di Liberi e Uguali che supera di poco lo sbarramento del 3% per accedere al parlamento.

L’affluenza invece non è crollata: circa il 73% contro il 75,27% del 2013. Le elezioni consegnano all’Italia la conferma delle previsioni, comprese quelle sui timori di ingovernabilità. Con due conseguenze: un Pd marginale e un ribaltamento dei rapporti di forza tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, con il primo in testa.

Le uniche coalizioni di governo possibili sono quelle tra destra più o meno estrema (Lega Nord e Fratelli d’Italia) con il Movimento 5 Stelle, il centrosinistra è completamente fuori dai giochi.

Forse l’opposizione ci farà bene anche perchè non possiamo fare altrimenti, di sicuro non potrà essere con Matteo Renzi e il suo gruppo dirigente, la svolta a destra non ha prodotto risultati e anzi ci ha pesantemente penalizzato.

Saranno cinque anni duri dove dovremmo darci da fare per consolidare i risultati raggiunti (penso alle unioni civili) e contenere l’ondata dilagante di razzismo e della politica fatta con la pancia. Si dovrà fare una politica di contrapposizione a questo e dovremmo rifarla (sembra il solito cliché) per strada con più presenza del territorio e non demandando tutto alle amministrazioni e ai sindaci, pensando più ad unire sia noi stessi che quei corpi intermedi che abbiamo bistratto in questi anni come l’Anpi, Arci e CGIL per esempio. Mettendo al centro i lavoratori, più precariato e flessibilità non sono piaciuti alle persone, e la lotta elle povertà.

Sul tema dell’organizzazione del PD invece vi invito a leggere il libro DAL PCI AL PD dove con amici da tutti Italia in questi mesi stiamo provando ad affrontare il tema di come lavorare e proporci meglio all’esterno.

renzi

Ma veniamo al locale, la non più tanto rossa Reggio Emilia.
e anche in Emilia Romagna le cose non vanno molto bene

A stamattina, sono state scrutinate meno di 150 sezioni su 160, ma già queste ci permettono di fare un quadro sui risultati locali, perchè si presuppone che il risultato non cambi di molto.

Alla Camera dei Deputati con la coalizione con capolista Graziano Delrio prendiamo 30.247 ovvero il 36.02 % mentre nel 2013 il solo Partito Democratico pigliava 39.263 voti ovvero il 41.41%. Al Senato la situazione cambia di poco oggi prendiamo 28.015 voti come coalizione ovvero il 36.02 % dei consensi mentre nel 2013 erano 38.676, il 43.93%, solo come PD.

Da qui capiamo due cose per il livello locale: abbiamo sbagliato i candidati oppure la campagna elettorale.
Sicuramente si sente l’influsso negativo del trend nazionale 
ma bisogna comprendere davvero che ad ogni elezione (politica, locale, regionale) perdiamo almeno un 5% dei consensi.
I candidati erano uomini e donne già conosciuti alla politica tutti over 50 ma di valore, forse che i metodi vecchi e la poca azione sul territorio e soprattutto di incisione sui temi della politica locale siano da invertire per il bene comune di questo partito e di chi rappresentiamo?
Sia chiaro che non cambi le sorti di una elezione in un mese ma bisogna considerare il trascorso di questi ultimi anni, se si conferano questi dati c’è molto da lavorare per le prossime elezioni amministrative del 2019 per evitare un ballottaggio con il Movimento 5 Stelle. 

Segnalo un fatto allarmante: se prendiamo a riferimento i dati alla Camera dei deputati, dove il voto giovane si sente di più, a Reggio Emilia i gruppi neofascisti (Casa Pound, Fiamma Tricolore, Forza Nuova) prendevano 374 voti ad oggi sono 539, cosa ha spinto quelle circa 150 persone in più del nostro Comune a votare partiti neofascisti, razzisti e xenofobi che usano la violenza come metodo di azione politica? E’ un dato preoccupante se consideriamo che anche Fratelli D’Italia e Lega Nord sul territorio insieme prendono quasi il 18% dei consensi mentre nel 2013 superavano di poco il 3%.Che dite? Ci lasciamo trascinare via dalla corrente o proviamo a risalirla? Non ti aspettare nessuna risposta se non la tua.

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