Con il popolo cileno, contro la violenza della polizia

Con il popolo cileno, contro la violenza della polizia

Aderiamo come Comune di Reggio Emilia all’appello di Amnesty International contro le violenze della polizia in Cile e a favore delle richieste di equità del popolo cileno.

In Cile le violenze della polizia sui manifestanti non cessano.
La Procura di Santiago del Cile ha annunciato che accuserà formalmente 14 agenti dei carabinieri per crimini di tortura nell’ambito delle manifestazioni che hanno colpito il Paese dallo scorso 18 ottobre.

Alcuni giorni dopo l’annuncio di un aumento delle tariffe dei trasporti pubblici, a Santiago del Cile migliaia di persone, il popolo cileno unito, si è mobilitato in modo pacifico  per chiedere un congelamento dell’aumento delle tasse, dell’eliminazione delle pensioni, dell’abbassamento degli stipendi e soluzioni a una varietà di politiche che gravano su vasti settori della società cilena e che hanno un impatto sui diritti economici, sociali e culturali di tutti i cittadini.

Dopo la violenta repressione delle manifestazioni nelle strade, il governo ha deciso di sospendere il servizio di trasporto pubblico, e di decretare uno stato di emergenza il 18 ottobre.

Il decreto ha inviato il comando di difesa nazionale alle manifestazioni e ha imposto un coprifuoco nell’area metropolitana di Santiago e in altre città.

La storia e i segni delle torture subite dalla polizia dallo studente
Josué Mauriera Ramirez.

Vi sono numerose accuse di violenze sessuali perpetrate da esponenti delle forze dell’ordine nei confronti di donne fermate durante le manifestazioni. Detenzione arbitraria, bambine e bambini minori di 16 anni nelle celle senza acqua o cibo o accesso per parlare con le loro famiglie, nudità forzata nelle detenzioni e altre forme più gravi di violenza sessuale, tortura, uso eccessivo della violenza, morti e sparizioni.

Josuè Maureria, studente di Medicina all’Università Cattolica, ha denunciato di essere stato vittima di maltrattamenti, vessazioni e torture durante la detenzione, avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 ottobre.

Inoltre, per via del suo orientamento sessuale, sarebbe stato costretto a spogliarsi e poi abusato dai carabinieri, con un manganello di ordinanza. I fatti denunciati sono avvenuti presso una caserma dei Carabinieri, nel comune santiaghino di Pedro Aguirre Cerda.

L’Istituto Nazionale dei Diritti Umani del Cile ha presentato un’azione legale per tortura con abuso sessuale, con l’aggravante della discriminazione, per via dell’orientamento sessuale della vittima. Il crimine di tortura sessuale è uno delle forme più gravi di violazione dei diritti umani, all’interno delle norme e dei principi dell’ordinamento cileno. Secondo quanto verificato dall’INDH, il giovane è stato fermato dai carabinieri in orario di il coprifuoco, mentre prestava soccorso all’interno di un supermercato saccheggiato.

L’INDH è venuto a conoscenza del caso mentre il giovane si trovava detenuto nel modulo 4 della prigione di Santiago. Era finito in cella con una misura cautelare per l’accusa di aver rubato 5 spugne e 10 strofinacci da cucina.

“Vi è una violazione dei diritti umani, ogni giorno, questo non è qualcosa che sembra, è qualcosa che è, cosa succede. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di collaborazione internazionale, abbiamo bisogno di dichiarazioni forti su ciò che sta accadendo nel nostro paese con questo stato d’assedio virtuale”, afferma Constanza Schonhaut, collaboratrice del National Institute of Human Rights (Indh), con evidente angoscia dopo aver verificato, in un tour notturno di stazioni di polizia e comuni, la ripetizione di delitti commessi dallo Stato attraverso le sue forze armate e di sicurezza.

Immagini di giovani con danni agli occhi per via dei proiettili di gomma.
Sono diverse le violenze perpetrate dalla polizia cilena sui manifestanti.

L’Alto Commissario ONU per i Diritti umani, l’ex presidente cilena Michelle Bachelet, ha mandato una missione per indagare sugli abusi in Cile. Tre rappresentanti dell’Alto commissariato sono a Santiago del Cile da lunedì 28 Ottobre e rimarranno nel Paese quattro settimane, in una missione di verifica sulle denunce di violazioni dei diritti umani durante le proteste nel Paese

Amnesty International ha lanciato un appello per rispettare il diritto di riunione e all’espressione pacifica e la fine dei disordini dovuti dal carovita in Cile. www.amnesty.it/appelli/cile-repressione-violenta-proteste

Al termine dell’udienza generale del 23 ottobre, Papa Francesco ha rivolto un appello di profonda preoccupazione quanto sta accadendo in Cile augurandosi che si concludano le violente repressioni, e ci si adoperi attraverso il dialogo nel trovare soluzioni alla crisi.

Il consiglio comunale di Reggio Emilia esprime

Una forte condanna per le violenze della polizia cilena verso i cittadini cileni. 

Impegna il sindaco e la Giunta

  • A prendere posizione pubblica mezzo stampa a favore del popolo cileno e contro le violenze della polizia.
  • Ad aderire alla campagna di Amnesty International, mandando questo documento alla sezione italiana di Amnesty con sede in Via Magenta 5, 00185 Roma.
  • A mandare questo documento all’Ambasciata dal Cile, Via Liegi 21, 00198 Roma.
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