SU CODIGORO, UN ERRORE TASSARE DI PIU’ CHI ACCOGLIE

SU CODIGORO, UN ERRORE TASSARE DI PIU’ CHI ACCOGLIE

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La Voce di Reggio Emilia ha intervistato me e altri amministratori su Codigoro, dove l’amministrazione ha deciso di dare tasse più alte a chi ospita migranti.  Qui trovate il mio intervento.

La sindaca di Codigoro Alice Zanardi naturalmente sbaglia, non si può tasssare maggioramente chi ospitata richiedenti asilo, non è legittimo per legge.
Quando si usano le parole degli altri (Lega Nord, M5s, fascisti) si perde in partenza, ha fatto bene il Segretario Matteo Renzi a ​riprendere questa sindaca che cede al lato oscuro come ha fatto lui nel suo libro con la frase “aiutiamoli a casa loro”, inattuabile considerando ​gli stati emergenziali o di guerra da cui provengono i migranti.

​Ma veniamo a Codigoro e al fatto dell’accoglienza, ​“Sono troppi” ha detto la sindaca perchè sono 75, altri 40 sono in arrivo, in tutto 115 per una popolazione di 12.134 abtanti.
A Kilis, una città al confine tra Turchia e Siria, ci sono 100mila abitanti e 110mila profughi. Ma senza andare troppo lontano a Chiesanuova, poco lontano da Torino, i suoi 221 abitanti ospitano 25 rifugiati scongiurando così la chiusura della piccola scuola locale. In provincia di Reggio Calabria c’è poi Camini dove convivono 800 abitanti con 118 migranti. Ecco allora che il presepe vivente che coinvolge i richiedenti asilo a Zavattarello, o la coltivazione dell’orto per venderne poi i prodotti alla Coldiretti di San Giuliano Terme, diventano strumenti di d’inclusione e buone pratiche esistenti e replicabili. Basti pensare che il paesino di Riace, conosciuto per la gestione virtuosa dell’accoglienza, si è ripopolato grazie a richiedenti asilo e rifugiati.

Lo Sprar (sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) è parte de​l​la soluzione, poiché realizza un sistema ​già esistente e funzionante ​che punta sui Comuni e sulle realtà locali.
Stando ai dati presentati dalla Fondazione Leone Moressa, alla fine del 2016 i migranti accolti in Italia sono stati 175 mila. Di questi, solo il 14% presso centri Sprar, gestiti direttamente dai Comuni. Il restante 86% alloggia in strutture di emergenza. In particolare tra i 118 comuni capoluogo di provincia, 80 hanno un centro Sprar e 12 hanno un indice d’accoglienza superiore a 1 migrante ogni mille abitanti.​ Se il PD decidesse di sostenere l’accoglienza a controllo pubblico SPRAR ​avremmo un miglior servizio a controllo delle amministrazione locali. I vantaggi sono molteplici: genera posti di lavoro pagati bene per gli operatori del sociale del territorio, trasparente perchè segue le regole contabili del settore pubblico e soprattutto che da la certezza che tutte le risorse vengono spese per i richiedenti asilo e non per aumentare il business di qualche cooperativa sociale che si relazione poco con il territorio (come nel caso di Cogigoro).

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