Ai corsi di rieducazione agli omosessuali a Reggio Emilia diciamo no

Ai corsi di rieducazione agli omosessuali a Reggio Emilia diciamo no

Homepage del sito di Courage, ora oscurato

Come nel film “La diseducazione di Cameron Post” anche a Reggio Emilia sono presenti dei corsi di rieducazione agli omosessuali (seguono il metodo dei 12 passi degli alcolisti anonimi). In Consiglio Comunale abbiamo approvato una mozione (contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia e civici di destra), astenuti (m5s e cattodem del PD) che condanna i corsi di Courage Italia, l’omosessualità non è una malattia. Se avete frequentato questi corsi o avete informazioni potete scrivermi o rivolgervi al Nodo di Raccordo Antidiscriminazione del Comune di Reggio Emilia.

👉 LEGGI IL DOCUMENTO APPROVATO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’articolo 21 della Carta di Nizza recita “E’ vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.”; L’articolo 14 della CEDU recita “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione.”; l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”.

In data 18 Gennaio 2016 questo Consiglio ha approvato l’ordine del giorno ex.art. 20 Statuto, primo firmatario il consigliere Dario De Lucia, “Contro ogni forma di discriminazione e di violenza, in particolare quelle basate su genere e orientamento sessuale, per una estensione dei diritti civili”, importante e approfondito documento in cui sono richiamati gli atti e le normative nazionali e sovranazionali poste a tutela della diversità di orientamento sessuale, è stimolata la promozione di un’adeguata formazione sul tema dell’educazione sessuale nel nostro sistema scolastico e viene chiesto di affiancare i soggetti che siano impegnati nel contrasto di ogni forma di discriminazione prevista dal nostro ordinamento, fra cui appunto quelle su base sessuale.

Nel 1974 l’omosessualità venne cancellata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) pubblicato dall’American Psychiatric Association (APA). Il 17 maggio 1990 l’Oms cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola “una variante naturale del comportamento umano”. Oggi quella data viene ricordata celebrando la “giornata mondiale contro l’omofobia” denominata: Idaho (International Day Against Homophobia).

Già dal 9 Dicembre 2015 siamo venuti a conoscenza a mezzo stampa dell’intenzione da parte della associazione “Courage” di basare un proprio circolo nella nostra città, dopo averne già stabiliti a Roma e Torino, e avendo, a quanto si apprende, già attivi alcuni “corsi” da qualche nella nostra città.   

Nonostante nelle pagine di presentazione non vengano usate le parole terapia o malattia, nello stesso sito internet di tale associazione leggiamo che: “Le persone con desideri omosessuali sono sempre state tra noi, tuttavia, fino a tempi recenti l’impegno formale della Chiesa in termini di gruppi di sostegno o d’informazione per tali persone è stato poco se non nullo. La maggior parte di queste persone sono state lasciate sole a cercare una via. Come risultato si sono trovate ad ascoltare ed accettare il punto di vista della società laica e scegliere di agire le pulsioni per lo stesso sesso.”

  • Alla voce “Il nostro metodo” leggiamo de “I 12 passi di Courage”, cioè una dichiarata rielaborazione per il superamento dell’omosessualità del percorso dei 12 passi utilizzato delle associazioni di alcolisti anonimi (è importante ricordare che l’alcolismo al contrario dell’omosessualità è una sindrome patologica determinata dall’assunzione acuta o cronica di grandi quantità di alcol), senza fare riferimento alla diversità fra le due situazioni accostate, ma anzi specificando che “l’uso dei Dodici Passi in relazione a programmi ed attività che sono modellate su A.A., ma che trattano altri problemi, non ne comporta il riconoscimento.
  • Fra gli obiettivi dell’associazioni vi sono “Aiutare i membri a stabilire e mantenere un rapporto sano e salutare con la persona amata che prova attrazione per lo stesso sesso. …Soccorrere altri genitori e famiglie perché non rifiutino ma assistano, con compassione e verità, i loro cari con sentimenti e comportamenti rivolti verso persone dello stesso sesso.”

Dalla Gazzetta di Reggio di Martedì 15 Gennaio 2019

  • Fra gli obiettivi dei sacerdoti legati all’associazioni vi sono Trattare uomini, donne e giovani che provano un’attrazione per lo stesso sesso con “rispetto, compassione, delicatezza.” Si tratta di accettarli per quello che realmente sono – uomini e donne, figli e figlie di Dio –e non riferendosi a loro come “gay”, “lesbiche” o con altri termini riduzionistici. …Informarsi sul tema dell’omosessualità. Il numero di uomini e donne che hanno a che fare con l’omosessualità nelle vostre parrocchie e nelle vostre città non è trascurabile. La Chiesa non può ignorare né loro né il problema. La vita spirituale e fisica di troppi è in gioco. Conoscere ciò che la Chiesa insegna veramente dalla Scrittura, il Catechismo e la Congregazione della Dottrina della Fede (Rinviamo alla lista di letture consigliate per ulteriori informazioni.)”
  • Fra gli 11 insegnamenti sull’omosessualità leggiamo che L’inclinazione omosessuale è oggettivamente disordinata… la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata come oggettivamente disordinata. Le attrazioni erotiche per persone dello stesso sesso possono sorgere per una serie di motivi che possono essere compresi, sia psicologicamente che emotivamente. A volte sono temporanee – soprattutto per gli adolescenti – ma per alcune persone, i sentimenti omosessuali sono profondamente radicati e difficili da superare. La Chiesa dice che non è un peccato avere tali attrazioni (soprattutto se l’elemento erotico non è alimentato volutamente), ma è un disordine oggettivo, un problema. Può essere difficile capire che cosa sia un “disordine oggettivo”. Ciò significa che l’inclinazione verso un atto omosessuale indica che il desiderio stesso si sta muovendo nella direzione sbagliata, normalmente la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne ha un’attrazione naturale, data da Dio, verso l’unione fisica con una persona del sesso opposto. Questo è naturale e buono perché conduce la maggior parte delle persone al matrimonio, mentre l’attrazione per lo stesso sesso, sebbene non peccaminosa in se, finisce in un atto disordinato, se vi si acconsente. Si potrebbe obiettare che un uomo che compie adulterio con una donna incorra in un atto disordinato, ma l’inclinazione a tale atto è considerata naturale sebbene mal indirizzata in circostanze ordinarie. Sotto la circostanza del matrimonio però questa inclinazione è buona perché porta ad un rafforzamento dell’unione tra uomo e donna ed alla procreazione di un figlio. Le attrazioni erotiche per persone dello stesso sesso non portano ad un rafforzamento dell’unione tra uomo e donna, né alla procreazione di un figlio, perciò sono considerate oggettivamente disordinate, ma non peccato in sé e per sé. …Non è moralmente accettabile Pertanto coloro che si trovano in questa condizione dovrebbero essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale perché non siano portati a credere che l’attuazione di tale tendenza nelle relazioni omosessuali sia un’opzione moralmente accettabile. … È solo nella relazione coniugale che l’uso della facoltà sessuale può essere moralmente retto.”

  • Alla voce sul vivere nella verità “Una battaglia culturale. Nel tentativo di invertire il presunto odio della gente contro l’orientamento omosessuale, viene di fatto promossa l’omosessualità. Sta avendo luogo una grande battaglia culturale – una battaglia della verità contro la menzogna – e tu sei nel mezzo di essa. La società è impantanata in un dibattito feroce. Un secondo importante mito ci viene ripetuto insistentemente: “Devi accettare la tua omosessualità, perché non si può cambiare. …Mettiamo alla prova questo mito “Se i pazienti erano motivati, una grande percentuale ha superato la propria omosessualità. La disinformazione diffusa da alcuni gruppi che l’omosessualità è incurabile con la psicoterapia fa danni incalcolabili a migliaia di uomini e donne.” Dr. Reuben Fine, direttore del New York Center for Psychoanalytic Training … “In uno studio del 1997 su 860 persone in trattamento per persistenti attrazioni per lo stesso sesso, dopo due anni 284 persone (33%) sono diventate esclusivamente eterosessuali”. Dr. Joseph Nicolosi, National Association for the Research and Therapy of Homosexuality. …Molti fattori influenzano il successo del trattamento, ma nello studio sopra citato, il novantanove per cento degli 860 partecipanti ha riferito che il trattamento era “valido” per loro. In altre parole, tutti hanno sperimentato una crescita come risultato e nessuno ha subito un lavaggio del cervello, che è come i media rappresentano la terapia psicologica per l’omosessualità.”

Dalla Gazzetta di Reggio di Martedì 15 Gennaio 2019. I numeri di Courage.

  • Alla voce “omosessualità e speranza: risposte e domande” troviamo riportato un volume che riprende altri concetti già citati, con particolare enfasi verso una presunta terapia di cura dell’omosessualità, di cui vengono riportati obiettivi e casi di riuscita così come affermato anche dall’inchiesta de L’espresso del Giornalista Michele Sasso.

Impegna il Sindaco e la Giunta

  • Ad esprimere la distanza dell’amministrazione e della comunità reggiana rispetto ad associazioni che nel nostro territorio comunale vogliano far apparire l’orientamento omosessuale come un difetto o un problema di cui doversi liberare e curare.
  • A valutare se negli obiettivi perseguiti e nei metodi praticati da tali associazioni possano esistere profili di rilevanza penale e, in caso affermativo, ad attivarsi affinché tali comportamenti vengano sanzionati dalle autorità competenti.


Leggi la mozione su Courage, l’associazione fondamentalista che fa corsi di rieducazione per gli omosessuali 

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