Il ciclo non è un lusso

Il ciclo non è un lusso

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Avere il ciclo non è un lusso nè tantomeno una scelta e gli assorbenti non sono un accessorio ma una necessità per ogni donna. L’associazione delle ragazze di Onde Rosa ha lanciato una petizione che ha raccolto oltre 170.000 firme per chiedere al Governo che l’IVA sugli assorbenti sia abbassata al 4% e che quindi gli assorbenti vengano considerati beni di prima necessità e non beni di lusso come ora con l’iva al 22%. Con altri consiglieri ho depositato un documento in Consiglio Comunale a Reggio Emilia per dare sostegno a questa campagna e chiedere che la Regione Emilia Romagna, come per gli anticoncenzionali, di una distriuzione gratuita di assorbenti alle giovani donne nei consultori. 

👉LEGGI QUI LA MOZIONE DEPOSITATA IN COMUNE A REGGIO EMILIA

💪COPIALA E PRESENTALA NEL TUO COMUNE!

Della questione del costo e della tassazione degli assorbenti si parla da diverso tempo, sia in Europa che in vari paesi del mondo: i movimenti femministi e altre associazioni si impegnano da tempo con proteste e varie proposte che hanno l’obiettivo di abolire la cosiddetta “tampon tax” e di ridurre la spesa delle donne. Il principio è che ovviamente le mestruazioni non sono una scelta, come non lo è il fatto di dover comprare degli assorbenti: applicare a questi prodotti l’aliquota massima è un paradosso.

L’IVA al 22 percento si applica a mobili, trattamenti di bellezza, apparecchi informatici, abbigliamento, acqua minerale in bottiglia ed elettrodomestici—oltre a pannolini per bambini, carta igienica e assorbenti. Un’aliquota inferiore, al dieci percento, viene applicata tra gli altri a carni, yogurt, conserve vegetali, medicinali, ristoranti, bar e alberghi, gas ed energia elettrica non per usi industriali. E infine, all’aliquota al 4 percento corrispondono beni essenziali come generi alimentari di prima necessità (tra i quali pane, farina, pasta, latte fresco, riso), giornali, periodici, libri, apparecchi ortopedici, protesi dentarie, occhiali da vista.

Considerato che

Esistono tre aliquote Iva in vigore in Italia:

  • 4 per cento(aliquota minima), applicata ad esempio alle vendite di generi di prima necessità (alimentari, stampa quotidiana o periodica, ecc.);​
  • 10 per cento(aliquota ridotta), applicata ai servizi turistici (alberghi, bar, ristoranti e altri prodotti turistici), a determinati prodotti alimentari e particolari operazioni di recupero edilizio;​
  • 22 per cento(aliquota ordinaria), da applicare in tutti i casi in cui la normativa non prevede una delle due aliquote precedenti.​

L’imposta dell’ IVA al 22% che grava sui prezzi degli assorbenti, considerati al pari di altri beni ordinari. Un bene di lusso come una bottiglia di superalcolico ha la stessa iva degli assorbenti per intenderci.

Avere il ciclo non è un lusso né tantomeno una scelta e gli assorbenti non sono un accessorio ma una necessità per ogni donna. 

Come in Italia, anche in Danimarca, Svezia e Norvegia la tassa rimane molto alta. In questi tre paesi è al 25 percento, e raggiunge il 27 percento in Ungheria.

https://www.youtube.com/watch?v=mYjJvNSIMjY

Guarda l’inchiesta di Milena Gabanelli per il Corriere della Sera sul costo degli assorbenti in Italia. 

Evidenziato che

 In alcuni paesi europei e non i prodotti sanitari femminili non solo non costano quanto in Italia, ma sono forniti gratuitamente ad alcune fasce della popolazione, come le studentesse. Ad esempio le studentesse di scuole medie, superiori e università di tutta la Scozia hanno assorbenti e altri prodotti sanitari femminili di prima necessità gratuitamente, all’interno di un programma da 5,2 milioni di sterline per combattere la “povertà mestruale”.

Nel resto d’Europa non mancano altri casi virtuosi: in Francia, ad esempio, la tampon tax è stata ridotta nel dicembre 2015 passando dal 20 al 5,5 percento. In Belgio è passata dal 21 al 6 percento nel 2018, mentre nei Paesi Bassi era già al 6 percento.

È del 2000 la decisione del governo britannico di ridurre drasticamente la tassazione sui prodotti per l’igiene femminile dal 20 al 5 percentoL’Irlanda non applica alcuna sovrattassa agli assorbenti, nonostante una normativa UE successiva alla decisione irlandese imponga la tassazione ridotta (ma non nulla) sui prodotti igienico-sanitari.

Guardando il resto del mondo, il Canada ha abolito la tassazione nel 2015, a seguito di una petizione presentata al governo. La stessa cosa è accaduta nello stato di New York nel 2016 e in Australia dove da ottobre 2018, si è passati da un’imposta del 10 percento all’eliminazione della tassa, in seguito a 18 anni di proteste. Negli altri stati USA, le imposizioni fiscali sui prodotti per le mestruazioni variano, ma negli anni recenti anche Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Jersey e Pennsylvania hanno abolito la tampon tax.

Il Kenya ha diminuito la tassazione sin dal 2004 per ridurre il prezzo finale alle consumatrici e, dal 2011, ha attuato un progetto in collaborazione con ZanaAfrica per distribuire gratuitamente assorbenti nelle scuole. Dopo accese proteste e manifestazioni, anche in India, da luglio 2018, la tassazione del 12 percento sugli assorbenti è stata completamente abolita.

Considerato inoltre che

Sono tanti i prodotti di cui è complicato fare a meno, ma per ogni donna, per almeno quarant’anni della propria vita, ce n’è uno assolutamente indispensabile: l’assorbente. Le mestruazioni arrivano ogni mese, durano in media dai tre ai cinque giorni e, per una questione igienica e sanitaria, bisogna cambiarsi almeno quattro volte al giorno.

Si stima che in Italia le donne che ogni mese si recano al supermercato per comprare assorbenti siano 21 milioni.  Ogni anno in Italia vengono venduti 2.6 miliardi di salviette igieniche, con l’Iva al 22%.

Ogni donna, dal menarca alla menopausa, escludendo le eventuali gravidanze, ha circa 520 cicli mestruali e consuma almeno 12 mila assorbenti. I prezzi allo scaffale sono molto variabili, ma in media una confezione da 14 salviette igieniche costa 4 euro, e spesso ne servono due. Calcolando che per tredici cicli l’anno vengano spesi, fra assorbenti esterni e interni circa 126 euro, di questi 22,88 euro vanno allo Stato come imposta sul valore aggiunto.

La stessa Iva è applicata anche alle più durevoli mooncup, ancora poco diffuse e vendute in un milione di pezzi.

Una riduzione dell’aliquota farebbe comodo alle famiglie monoreddito, e soprattutto darebbe anche l’idea di uno Stato che ha sensibilità verso il mondo femminile.

L’associazione di giovani donne Onde Rosa di Milano (l’associazione raccoglie ragazze tra i 14 e i 30 anni che hanno come obiettivo il raggiungimento dell’uguaglianza tra i sessi) ha lanciato il 23 Dicembre 2017 la petizione online indirizzata al Ministro Tria, Ministro Grillo e al Presidente del Consiglio Conte per abbassare l’iva sugli assorbenti dal 22% al 4%. La petizione ha raggiunto alla data di deposito di questo documento, 14 Gennaio 2019, ben 172.906 firme sulla piattaforma change.org  

Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia impegna il Sindaco e la Giunta

  • A sostenere la campagna nazionale dell’associazione di donne Onde Rosa sulla riduzione del peso dell’IVA sugli assorbenti tramite comunicazioni stampa, web e iniziative pubbliche.
  • A dare mandato alla nostra partecipata Farmacie Comunali Riunite di predisporre un minor margine di guadagno sugli assorbenti e mooncup in vendita presso le filiali in favore del risparmio delle utenti così da dare la garanzia alle donne reggiane di poter acquistare questo bene primario a un prezzo congruo.

SCARICA E DIFFONDI NEL TUO COMUNE LA MOZIONE PER LA RIDUZIONE DELL’IVA SUGLI ASSORBENTI! 

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