Il 30 Aprile ci sono le primarie del PD

Il 30 Aprile ci sono le primarie del PD

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Il 30 Aprile gli iscritti e i cittadini italiani saranno chiamati a decidere il segretario del Partito Democratico. Un congresso in corsa in appena due mesi non è la soluzione migliore per sviluppare un dibattito e un confronto produttivo sui temi del paese e del Partito Democratico. Odio però gli ignavi e penso che, come in consiglio comunale a Reggio Emilia, in politica bisogna prendere delle decisioni e scegliere tra le forze in campo.

Per una scelta sincera e ponderata consiglio a tutti di leggere le mozioni congressuali e guardare la storia e come si sono posti i vari candidati sui temi del lavoro, diritti civili e di cittadinanza, giovani e scuola, ambiente e ruolo del partito nella società.

Qui trovate il programma di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.

Mi trovo lontano per storia e per modi dalle posizioni di Michele Emiliano e lo stesso vale per Matteo Renzi. Il Segretario in questi quattro anni non si è occupato del partito democratico, il calo degli iscritti è reale, e ha attuato molte politiche, in primis quelle sul lavoro dall’abolizione dell’art.18 all’uso improprio dei voucher, che non hanno trovato il consenso degli italiani e anche degli stessi iscritti al Partito Democratico. I pessimi risultati al voto del referendum e delle amministrative 2016 sono un esempio, la politica delle larghe intese con la destra non ha portato vantaggi e anzi ha minato completamente i rapporti con le associazioni del mondo del centrosinistra (sindacati, Anpi e altri partiti di sinistra per citarne alcune). Nella mozione congressuale Matteo Renzi propone contributi per i redditi inferiori e un ruolo più attivo degli iscritti attraverso consultazioni, formazione e investimento nella comunicazione e nell’albo degli elettori. Tutto ottimo, ma in questi quattro anni dov’era e cosa ha fatto da Segretario e da Premier?

Andrea Orlando e la sua squadra non sono il progressismo e l’innovazione a cui faccio riferimento. Bisogna però riconoscere il fatto che il programma ha elementi concreti di contrasto alla povertà come il redditto di inclusione, la lotta alle disuguaglianze con la progressività dell’imposizione delle tasse in base al reddito e rivedere la disciplina dei licenziamenti collettivi e disciplinari, dei voucher e degli appalti. Poi approvo la revisione della riforma scolastica “Buona Scuola” che ha creato disuguaglianze e buchi neri tra i docenti, la legge per regolare i rapporti tra lobby e politica e sulla trasparenza delle fondazioni politiche. Trovo necessario il passo in avanti sui diritti civili approvando leggi che da troppo tempo sono ferme in Parlamento come quella sul fine vita, la cittadinanza sullo ius soli e l’inserimento del reato di tortura nell’ordinamento giuridico italiano. Sul versante della vita del Partito Democratico approvo la distinzione tra il ruolo del presidente del consiglio e quello di segretario nazionale e la fine dei doppi e tripli incarichi ma soprattutto il richiamo alla nuova creazione del centrosinistra iniziando nuovamente il dialogo con quei mondi che da noi si sono allontanati o peggio ora ci sono avversari.

Qui trovate una sintesi della mozione congressuale di Andrea Orlando con i punti più rilevanti.

Per i più pigri, qui di seguito trovate un video di Formiche che spiega i contenuti del programma di Andrea Orlando in pochi minuti.

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