First Aid One: depositata interrogazione per chiedere il ritiro dell’appalto

First Aid One: depositata interrogazione per chiedere il ritiro dell’appalto

Fa ancora discutere in consiglio comunale il caso della società di Pesaro First Aid One che l’anno scorso vinse l’appalto per il servizio di trasporto di Asp Città delle Persone. Le vicende giudiziarie della società di trasporti sono tornate alla luce nazionale dopo che, il 18 ottobre, la Guardia di Finanza ha arrestato quattro persone, all’interno di una operazione relativa a presunti appalti truccati, effettuando anche sequestri e perquisizioni in diverse regioni italiane. Le indagini hanno portato al sequestro di beni per un importo di circa 200 mila euro, tra cui disponibilità finanziarie, fabbricati, terreni ed autoveicoli.

“La cooperativa – scrive la Guardia di Finanza- agiva tramite prestanomi, al fine di occultare la costante presenza ed effettiva direzione aziendale da parte di uno degli indagati già condannato in via definitiva nel 2017 per turbata libertà degli incanti, ed aveva escogitato un metodo infallibile per aggiudicarsi tutti gli appalti a cui partecipava: proporre prezzi talmente bassi che talvolta superavano il limite della anti-economicità e assicurare, solo formalmente, una folta flotta di mezzi. Peccato però che i bassi prezzi erano ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori e dal numero dei mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello previsto da contratto.

Naturalmente, l’esiguo numero di mezzi sanitari presenti sul territorio comprometteva l’efficienza dei soccorsi a disposizione della collettività”.

“Inevitabili i disservizi conseguenti. Infatti, già dai primi mesi di operato, la qualità del servizio richiesto dall’appalto era molto al di sotto di quanto pattuito, creando numerose e continue inefficienze unite a sensibili ritardi e mancate prestazioni sanitarie, spesso confermate anche dalle segnalazioni pervenute dai pazienti trasportati e dai medici in servizio presso i presidi ospedalieri”. 

Gli appalti venivano ottenuti anche a scapito della sicurezza dei trasportati in ambulanza: così, secondo la Gdf, la cooperativa First Aid One, si aggiudicava appalti in tutta Italia “con conseguenti gravi disservizi”. Dalle videoriprese effettuate in alcune ambulanze, è risultato che venivano raramente eseguite le sanificazioni prescritte dopo il trasporto di ogni paziente soprattutto in tempo di pandemia: “in una delle ambulanze monitorate, in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti è stata sanificata solo in 4 occasioni mentre un’altra, in 9 giorni di servizio ed 86 pazienti trasportati, è stata sanificata un’unica volta”.

First Aid One è una azienda che fa discutere. Le sigle sindacali CGIL-CISL-UIL hanno più volte segnalato e situazioni di irregolari che hanno portato a vertenze individuali rispetto a First Aid One, che, per arrivare a un’offerta con un ribasso di oltre il 25%, avrebbe quindi indicato costi del lavoro dei dipendenti molto inferiori ai minimi sindacali e avrebbe costretto i lavoratori a prestare anche attività come volontari.

A questo si aggiunge anche il fatto che, durante il periodo pandemico, è risultato che l’azienda non sanificasse i mezzi dopo l’utilizzo, esponendo a enorme rischio non solo gli operatori, ma anche i passeggeri di età avanzata e più deboli rispetto alla malattia.

“Fino alla fine del gennaio 2021 il servizio era svolto da realtà del territorio, come Croce Verde, Croce Rossa e Pubblica assistenza di Castelnovo Sotto” spiega il consigliere di Coalizione Civica, Dario De Lucia “Per l’appalto si sono fatti avanti due soli pretendenti: First Aid One di Pesaro, appunto, e Associazione volontaria pubblica assistenza Croce Maria Bambina di Milano (che è sempre controllata da persone di First Aid One)”.

“First Aid One ha vinto l’appalto al massimo ribasso con una tariffa di 20,90 euro a trasporto, una cifra talmente sotto soglia che è inspiegabile come possono tenere attivo il servizio, pagare adeguatamente i lavoratori e mantenere standar qualitativi adeguati.“

Già alle prime vicende giudiziarie De Lucia e Aguzzoli avevano presentato domande puntuali su questa azienda, fino alla commissione del 15 aprile, dove si era chiesto se fosse non fosse ipotizzabile una revisione della aggiudicazione viste i pronunciamenti delle procure.

La risposte fu negativa e venne fuori che a First Aid One non è stata chiesta la certificazione antimafia, perché è necessaria solo per appalti di importo maggiore e neanche l’accreditamento della Regione, richiesto solo per le prestazioni ospedaliere e ambulatoriali e quindi non questo servizio di trasporto.

“E’ ovvio che, anche a luce delle novità giudiziarie, non è possibile che ASP Città delle Persone (partecipata del Comune) che già aveva messo a bando al minimo ribasso il servizio, mantenga una collaborazione con società che, dal quel che si legge dagli atti della Procura, non rispetta i dipendenti e mette a rischio la salute delle persone in un periodo così delicato” spiegano i consiglieri di Coalizione Civica.

Abbiamo depositato una interrogazione per sapere la situazione delle sanificazioni dei mezzi usati da First Aid One a Reggio Emilia e se a fronte delle condizioni sopraggiunte dalla Procura di Pavia il Comune ravvede le condizioni per interrompere l’aggiudicazione con First Aid One per l’importante servizio per gli anziani della comunità. Vogliamo nero su bianco una risposta pubblica e ufficiale”.

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