Le mie 4 domande a Dimora d’Abramo sulla gestione dei richiedenti asilo

Le mie 4 domande a Dimora d’Abramo sulla gestione dei richiedenti asilo

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Mi trovo ora a Roma per un corso di formazione fissato da mesi e con rammarico non potrò essere presente alla commissione consigliare di mercoledì 12 Luglio con Dimora D’Abramo che si svolgerà in Comune alle 18.30

Commissione che ho richiesto con forza assieme a consiglieri comunali di tutti gli schieramenti politici di Sala del Tricolore per fare luce su come vengono spesi i fondi pubblici che Dimora d’Abramo riceve per la gestione di questi nostri nuovi concittadini.

Consegno alla Presidente della Commissione terza welfare Emilia Davoli e all’Assessore Matteo Sassi le quattro domande per il Presidente Luigi Codeluppi elaborate con un gruppo di cittadini interessati al benessere dei richiedenti asilo e dei lavoratori di Dimora d’Abramo. Ci tengo a ringraziare i lavoratori di Dimora d’Abramo e tutti gli operatori che ogni giorno sono sul campo svolgendo questo lavoro difficile con dedizione a fronte di un trattamento economico non sempre adeguato.

1. Perché l’utile di oltre 900.000€ del 2015 (quintuplicato rispetto al 2014) che proviene per larghissima parte dai fondi pubblici erogati dalla Prefettura per i richiedenti asilo non viene speso per progetti e attività per i richiedenti asilo?

2. Da quel che emerge dai resoconti dell’unità di prossimità alcuni richiedenti asilo uomini sono dediti ad attività di spaccio mentre alcune donne alla prostituzione, come è possibile che persone seguite da voi possano perseguire queste attività illecite? Considerando gli utili e gli investimenti a bilancio perché non impiegare i soldi pubblici ricevuti per assumere più operatori e proporre maggiori attività ai richiedenti asilo?

3. Dimora d’Abramo nel 2015 ha ricapitalizzato per 56.000€ il centro sanitario privato 3C Salute, sempre collegato al Consorzio Oscar Romero, come questi soldi investiti vanno a vantaggio dei richiedenti asilo?

4. Negli anni avete acquisito molte proprietà immobiliari per ospitare i richiedenti asilo, considerando le possibilità di bilancio perché queste non sono divise equamente tra i quartieri della città ma si concentrano in particolare sui quartieri di Reggio Emilia che hanno prezzi di vendita più bassi, come la già difficile zona stazione?

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